Piccolo trattato di tecnica pittorica
voglia; acqua e colla a parti eguali (come volume non come peso). Mentre la colla bolle nell’acqua bisogna agitarla lentamente con una bacchetta
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non bisogna lasciarli poiché quando si riprendono l’indomani spesso sotto la superfìcie vi sono delle parti più o meno prosciugate e così capita alle
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esso è dipinto e dallo spessore dell’impasto; bisogna spesso abbassarsi, guardare la pittura di sbieco per vedere se non ci sono ancora parti su cui
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assorbente e scoperta, asciuga troppo lentamente e non è consigliabile, ma mescolato a parti eguali con l’essenza di trementina rettificata e dipingendo così
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’aria e non bisogna quindi usarlo che in pitture destinate a essere ricoperte d’uno spesso strato di vernice. Parecchie parti della Natività di Dürer
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mano di colla gelatina e bianco di Spagna messi a bollire lungamente a parti eguali in modo che ne risulti una poltiglia piuttosto densa 1; mentre la
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subito senza ritornare su parti già prosciugate. Se, putacaso, il lavoro è tale da non poter esser finito in una giornata, è bene andar avanti
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dalle due parti perché non s’imbarchi. Per maggior sicurezza contro i brutti tiri dell’umidità bisogna sempre, finito il lavoro, dare una mano di
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la tela la tavola dalle due parti contemporaneamente. Ma oggi che i quadri d’un pittore sono destinati a viaggiare molto e, spesso, lontano, l’uso
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. Per ottenere un impasto solido e una grande intensità di colore bisogna verniciare le parti asciutte e riandarci su mentre la vernice è ancora fresca
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’impasto denso e nelle parti cariche di bianco. Si possono senza nessun pericolo dipingere quadri grandi con tele tirate sopra il telaio. I colori
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si procede per ottenere questa tempera. In un recipiente si mette a parti eguali acqua, cera vergine e sapone da bucato; il sapone dev’essere bianco
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scioglie a bagnomaria della cera vergine nell’essenza di trementina (a parti eguali) e con un pennello morbido e flessibile si dà a tutto il dipinto
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su parti già asciutte o semiasciutte. Finito il lavoro lo si lascia asciugare per almeno un mese. Non bisogna voltare la tela contro la parete quando
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dipinge con un po’ di trementina. Si possono ottenere dei belli effetti non coprendo interamente la tela ma lasciando scoperte, verso i lati, alcune parti
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Per velare, la miscela che finora mi ha dato i migliori risultati è sempre quella dell’olio di papavero e di trementina a parti eguali; attacca
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Velando a vernice bisogna evitare quant’è possibile di riandare con velature su parti già velate e prosciugate. È meglio andare avanti terminando un
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poi si metta in una boccetta con dell’alcool a novanta gradi, indi si agiti bene la boccetta; colofonia e alcool a parti eguali; con questa soluzione
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col mestichino due toni neutri, uno più chiaro per le parti in luce, l’altro più scuro per le ombre. Data questa preparazione su tutto il disegno si
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In una boccetta contenente olio di papavero e essenza di trementina a parti eguali, versare alcune gocce del colore che si vuol dare alla velatura
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